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Paola: l’importanza di una comunicazione sincera

  • Immagine del redattore: Avvocati Empatici
    Avvocati Empatici
  • 3 giorni fa
  • Tempo di lettura: 4 min

Gli effetti della rivelazione della separazione dei genitori su un'adolescente


Paola ha undici anni, non ha nessuna voglia di parlare con me, chi sono io e cosa posso fare per lei ora che il mondo le è crollato addosso, ora che niente è più sicuro, come fa a fidarsi ancora degli altri. I genitori di Paola hanno deciso di separarsi, non hanno mai litigato e Paola non capisce perché ora vogliono separarsi, le hanno fatto credere che tutto andasse bene, e lei era tranquilla e poi una sera ha sentito il papà piangere e la mamma dirgli che non poteva farci nulla, che ci aveva provato, ma non l’amava più e non aveva senso continuare in questa finzione.

Marta e Luca stanno insieme da quindici anni, sposati da dodici. La loro vita di coppia con il tempo ha perso entusiasmo: lui dedito al lavoro, Marta ammette che non ha mai fatto mancare nulla né a lei né alla figlia, lei dedita alla casa, un lavoro part time e varie amiche, frequentate spesso con la figlia, Luca dice di lei essere un’ottima madre e una brava moglie. La passione però si è persa nel tempo e a Marta non basta più, vuole rifarsi una vita e vuole la separazione che Luca le da con tristezza ma senza difficoltà.

Il problema è Paola, non doveva scoprire così le cose e loro non sanno cosa fare adesso, ormai il vaso è aperto e come si fa: facile si porta Paola dalla psicologa, ci penserà lei!

Il lavoro con Paola è stato difficile e ha chiesto tempo: a undici anni ho solo potuto aiutarla a trovare uno spazio alle sue emozioni e a collocare nella sua consapevolezza gli eventi, ma non era il tempo per una elaborazione, per Paola non era il momento di elaborare il lutto di una separazione né di analizzare e capire bene gli eventi. Ho rivisto Paola cinque anni dopo, ormai adolescente e pronta a riaprire quella ferita, pronta a capire per arrivare ad una accettazione, non solo dei suoi genitori ma anche di se stessa. Da adolescente finalmente Paola ha saputo esprimere la rabbia provata verso la mamma che aveva distrutto tutto ma anche verso il papà che non aveva fatto nulla per salvare la famiglia; da adolescente Paola ha saputo ascoltare i suoi genitori, capire e accettare.

La storia di Paola è una storia comune, fin troppo, quasi banale ma è molto importante perché ci insegna il valore della comunicazione e dell’assunzione di responsabilità. Il vero problema per Paola è stato il modo in cui ha appreso la notizia, improvviso, senza possibilità di fare domande, così crudo: con un padre in lacrime e una mamma, la sua mamma, così fredda; nessuno ha pensato a lei in quel momento e anche dopo perché sono state parole banali, semplici giustificazioni.  

Marta e Luca sono stati ottimi genitori, attenti a tenere Paola lontana dalle loro tensioni di coppia, ponendola sempre al centro, e non facendole mancare nulla, senza per questo viziarla. Quando però è stato il momento di parlare con la bambina non hanno saputo trovare le parole, hanno procrastinato fino al giorno in cui Paola lo ha scoperto da sola. A quel punto il danno era fatto ma la comunicazione data. Incapaci ancor più di entrare in relazione con la figlia hanno deciso di affidarla ad una psicologa.

Per Paola però è stata solo una sequenza di traumi, prima un fulmine a ciel sereno, poi il buio del silenzio e infine una perfetta estranea che anche se bravissima, restava un’estranea e non poteva sapere. 

Non ci sono corsi e non ci manuali per i bravi genitori in queste situazioni ma ci deve essere la responsabilità e il coraggio: primo, bisogna decidere insieme, prima di fare qualsiasi cosa, di parlare con i bambini, senza bugie o trucchi per indorare loro la pillola, con l’onestà che meritano e capiscono, molto più dei nostri tentativi da adulti di proteggerli. La regola maestra, che è scolpita nel cuore dei genitori, è che benché l’amore tra mamma e papà finisce non finisce quello per i figli che è altro e indipendente.  Va detto loro, all’inizio non vi crederanno ma quando cominceranno a farne esperienza, riacquisterete la fiducia persa nel momento in cui avete comunicato la separazione. Aggiungo che, in base all’età, i bambini hanno delle domande e hanno diritto a delle risposte sincere anche se dolorose, sia perché le bugie hanno le gambe corte e se scoprono che gli avete mentito poi la fiducia è incrinata davvero, sia perché con delle risposte possono trovare uno spazio per il trauma vissuto e superarlo, il silenzio lascia spazio alla fantasia che spesso è intrinseca di sensi di colpa.

La seconda cosa che ci aiuta a capire la storia di Paola è che questo vale anche quando i bambini scoprono da soli “il segreto”, ancora di più hanno bisogno di un confronto con i loro genitori, ancora di più hanno bisogno di spiegazioni anche dolorose ma sincere. Non ci si deve vergognare davanti a loro delle proprie emozioni, un padre può serenamente spiegare che era molto triste quando la mamma gli ha detto quello parole, per questo piangeva, perché la tristezza a tutti porta lacrime; così come una madre può raccontare che quello che la figlia ha scambiato per gelo era solo una maschera perché era consapevole che faceva del male ad una persona a cui vuole bene ma aveva bisogno di dirglielo perché insieme avrebbero dovuto tracciare i passi per il nuovo cammino.

Concludo questo racconto per sottolineare un’ultima cosa importante: offrire ai bambini la possibilità di parlare con una professionista, dopo che voi genitori avete fatto la vostra parte, è un dono preziosissimo ma deve seguire i tempi del bambino.

Per Paola conoscerci a undici anni non servì per risolvere in quel momento il trauma, ma per creare un legame così che quando i tempi sono stati maturi per lei, Paola sapeva che non sarebbe stata sola ed è riuscita a rimettere in ordine un caos abbandonato sotto il tappeto da cinque anni.


 
 
 

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