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Un sorriso non cambia una sentenza, ma può cambiare la vita di chi lo riceve

  • Immagine del redattore: Avvocati Empatici
    Avvocati Empatici
  • 16 apr
  • Tempo di lettura: 3 min

Quando l’umanità fa giurisprudenza: il potere di un sorriso


Ritornando alla mia precedente riflessione, voglio soffermarmi su un altro aspetto vissuto nella medesima esperienza: la straordinaria differenza che può fare un semplice gesto umano, un sorriso.

Dopo l’udienza per l’affido e il trambusto dei corridoi svuotatisi degli avvocati, mi recai a salutare un amico di famiglia, un avvocato penalista che aveva insistito affinché passassi da lui per darmi un minimo di supporto.

Ammetto la mia ingenuità di allora: ero convinta che le udienze penali assomigliassero a quelle dei film americani, piene di colpi di scena e arringhe appassionate. E invece, mi ritrovai immobile sulla soglia di un ufficio, inconsapevole che l’udienza fosse in corso.

Un silenzio improvviso calò nella stanza. Sentii tutti gli sguardi puntarsi su di me, ma non capivo se dovessi scusarmi, scappare o semplicemente aspettare di essere cacciata. 

Fu in quel momento che accadde qualcosa di inaspettato.

Il giudice, consapevole della mia presenza fuori posto e della mia evidente incertezza, non si irrigidì né alzò la voce. Non mi fece sentire un’intrusa, un disturbo, un errore da correggere. Si limitò a fermarsi, fece un lieve cenno di pausa e mi sorrise. Un gesto semplice, ma potente.

Quel sorriso mi trasmise qualcosa che fino a quel momento non avevo sentito in quel tribunale: comprensione. Era un segnale chiaro, quasi un messaggio non verbale di accoglienza. Invece di farmi sentire di nuovo invisibile, per la prima volta in quella giornata, qualcuno mi riconosceva come persona, non come una semplice comparsa in un sistema burocratico.

Quel momento segnò un punto di svolta per me.

Ecco perché, oggi, il sorriso è diventato un tratto distintivo del mio modo di comunicare. Lo uso per accogliere, per rassicurare, per connettermi con gli altri. Perché se un sorriso ricevuto in un’aula di tribunale può cambiare la giornata di una ragazzina smarrita, immagina il potere che può avere nella quotidianità.

Il sorriso non è solo un gesto di cortesia. È un vero e proprio strumento di comunicazione. Ha il potere di ridurre le tensioni, creare un ponte tra le persone e favorire la costruzione di un rapporto, anche in contesti formali e istituzionali come quelli giudiziari.

La scienza lo conferma: sorridere abbassa i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, e attiva le aree cerebrali legate alla fiducia e alla connessione sociale. È un linguaggio universale che trasmette apertura, disponibilità e sicurezza.

Eppure, troppo spesso viene frainteso. C’è chi lo considera un segno di debolezza o di superficialità, specialmente in ambiti professionali in cui si teme che possa compromettere l’autorità o la serietà del ruolo. Nulla di più sbagliato. Un sorriso non toglie nulla alla professionalità, anzi, la rafforza. Dimostra sicurezza, equilibrio e capacità di gestire le situazioni con empatia.

Pensiamo ai giudici, agli avvocati, ai professionisti che si trovano a gestire persone in situazioni di vulnerabilità. Un sorriso non significa sottovalutare la gravità del momento, ma riconoscere l’umanità dell’altro. Significa dire, senza parole: “Ti vedo. Sei qui, e io sono qui per ascoltarti.”

Se la giustizia ha il compito di applicare le leggi, chi la amministra ha il dovere di farlo con umanità. Perché dietro ogni fascicolo c’è una storia, dietro ogni sentenza ci sono vite che cambiano.

Molto è stato fatto per rendere il sistema giudiziario più attento all’aspetto umano, ma c’è ancora strada da percorrere. La differenza non la fanno solo le leggi, ma anche le persone che, con piccoli gesti, possono trasformare un ambiente freddo e distante in un luogo più accogliente e giusto.

Quel giudice, con un semplice sorriso, ha dimostrato che la giustizia può essere non solo giusta, ma anche umana.

Ed è questa la giurisprudenza che, ancora oggi, mi auguro di vedere sempre di più.



 
 
 

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